martedì 30 luglio 2013

Noi siamo un Villaggio Interiore



Ultimamente stavo revisionando un capitolo del mio ebook Narrare per Amarsi e ho sentito le mie mani partire e strutturare un pensiero molto vago che però avevo in testa da tempo.

Era un argomento al quale stavo pensando da alcuni mesi e proprio mentre quell'idea si stava facendo largo nella mia coscienza, ho incontrato (per ragioni diverse) un insegnante di Voice Dialogue.
Il Voice Dialogue è una particolare tecnica psicoterapeutica che invita il cliente a far emergere - parlando - le diverse voci che lo abitano.

Sentivo che c'era una forte connessione tra questa tecnica e quanto andava emergendo spontaneamente dentro di me relativamente all'analisi dei racconti.
Non mi decidevo a scrivere nulla al riguardo perché non avevo assolutamente le idee chiare.
E poi... E' successo.

Revisionando per l'ennesima volta l'ebook - per correggere per lo più errori di digitazione - ho avvertito quella specie di scossa alle dita che ormai riconosco subito e l'ho lasciata fare. E così ho visto le mie mani completare un capitolo del testo in maniera naturale e fluida, senza inceppamenti e ripensamenti di sorta, e creare da sole quelle connessioni così ovvie che la mia mente non riusciva a cogliere fino in fondo.
Non si tratta di channelling o di doti mie: si tratta semplicemente del potenziale che c'è in ognuno di noi. La difficoltà è riconoscere la scossa, fidarsi e trovarle un canale espressivo. Il mio canale privilegiato è, allo stato  attuale delle cose, la scrittura.
E ho la sensazione che questo sia il canale privilegiato di molti. 

Benché abbiamo un corpo solo, un'anima sola e un cervello solo, nella nostra mente si agitano centri energetici diversi che spesso dicono cose diverse. E' come se dentro di noi ci fossero diverse figure e ognuna dice la sua pretendendo che sia quella giusta. C'è quella che urla, quella che soffre, quella che sentenzia, quella più evanescente, e quella biecamente materialista, e tante altre ancora.
E si sa... raramente la voce che urla di più ha ragione:)

La Scrittura Evolutiva fa parlare tutti ma obbliga lo scrittore ad avere un centro coscienziale che per forza di cose non può esimersi dal gestire tutte queste voci...

Tanta Estasi a tutti,
Simona :)

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