mercoledì 28 agosto 2013

I Due Modi per Creare una Storia













I casi sono due:

1) crei un personaggio, vedi perfettamente la situazione interiore ed esteriore nella quale è immerso e ti dimentichi di te. Quando scrivi esiste solo lui con i suoi problemi, le sue seghe mentali (come dice Giulio Cesare Giacobbe) e la sua vita;

Oppure puoi scegliere la seconda opzione:
2) entri profondamente nel tuo flusso emotivo, avverti distintamente le ferite, le senti nel corpo, lasci che ti inondino e poi cerchi di metterle in scena. Crei un personaggio adatto a quell'emozione, e lo fai agire.


Delle due opzioni io preferisco la prima: dimenticarmi di me. Ma so per esperienza che a volte è necessario affrontare gli ingorghi della sofferenza emotiva direttamente. 


Per quanto mi riguarda i racconti che originano dal secondo caso non sono belli come i primi, mi piacciono di meno, mi mettono un po' a disagio.
Con i racconti del primo tipo mi diverto un sacco e proprio il fatto che mi portano a dimenticarmi di me è quello che li rende veri e spumeggianti.
Tuttavia i racconti che originano dal secondo tipo sono più intensi, più pesanti, affrontano problemi che si vivono nella vita reale ma di cui non si conoscono ancora i contorni.
Con i protagonisti del primo tipo c'è un forte distacco emotivo, con quelli del secondo no. Se loro sentono male, sentiamo male anche noi...


Ma non farti ingannare: il distacco emotivo, nel risolvere gli ingorghi, è un'arma potente, e spesso risolutiva. Tanto, che tu lo voglia o no, quello che scrivi e racconti sei tu...
Per cui... se ti senti più attratto dal primo caso, non farti problemi, non giudicarti, non pensare che così non stai affrontando la tua vita. Anzi... potrebbe essere esattamente la strategia adeguata.

Un beso...
Simona


Nessun commento:

Posta un commento

Sentiti libera (o libero) di lasciare un commento a questo post.