Creare...
Le Sacre Scritture ci dicono che Dio creò Adamo.
E io vi dico che ogni scrittore (o aspirante tale) crea il personaggio.
In sintesi (se ricordi qualcosa di matematica...) Dio : Scrittore = Adamo : Personaggio, che in termini matematici si legge Dio sta allo Scrittore come Adamo sta al Personaggio.
Parafrasando possiamo dire che l'opera dello scrittore (o aspirante tale) è divina, e che un personaggio deve agire con energia propria.
Adamo - infatti - ha letteralmente preso vita e si è ritrovato con addosso lo strumento magico del libero arbitrio, ovvero ha cominciato a fare scelte in autonomia, non è stato più comandato dal suo Creatore.
Così deve accadere ad un personaggio di narrattiva. Quando l'opera creativa dello scrittore riesce, il suo personaggio è altro da lui, agisce per conto suo, è autonomo. E può anche accadere che quando il suo creatore (lo scrittore) voglia fargli fare delle cose, lui non sia d'accordo. E in che modo comunica? Non certo con le parole. Solitamente procura al suo creatore delle sensazioni fisiche e delle emozioni fastidiose come noia, imbarazzo, stanchezza, rabbia, voglia di scappare.
Ogni tanto il creatore prova a convincerlo della sua opinione ma questo atto di convincimento raramente sortisce degli effetti positivi. E anche il compromesso non è sempre la soluzione giusta. A volte è necessario fidarsi... Perché lo scrittore vede solo il momento, mentre il personaggio magari vede un po' più in là, e svela quello che ha in mente solo se lo si segue.
Mette alla prova? Forse. Io direi che insegna a fidarsi di quello che ancora non si vede, insegna a vivere il momento senza farsi troppe domande, sprona ad essere coraggiosi, e rivela che il poco che si vede, in realtà è la porta che conduce a qualcosa di più grande:)
A me capita che, più scrivo di Scrittura Evolutiva, più aumenta il mio amore per Lei. A te no??
Un abbraccio e tanta Estasi,
Simona
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