lunedì 14 ottobre 2013

Come dare Linfa Vitale ad un Personaggio Fittizio



La Creazione di un Personaggio è il primo step quando si inizia a scrivere narrativa. 
La difficoltà - enorme - degli scrittori esordienti è quella di non riuscire a dare linfa vitale ad un personaggio fittizio. 

E' qui che bisogna passare dalla Testa al Cuore, o per lo meno dalla Testa alla Pancia. E per chi non è già abituato a farlo non è per niente semplice. Sembrerà strano ma passare dalla Testa al Cuore, o alla Pancia, significa scendere con i piedi per terra. Sembra una contraddizione in termini. Non lo è. 
La Testa - tanto amata dai razionalisti - è molto meno vicina ai piedi rispetto al cuore o alla pancia.

Se il personaggio viene pensato - ma non creato - colui che agisce non sarà il personaggio ma colui che scrive, ovvero tu. O meglio quello che tu credi di essere, che è ben lontano da quello che sei...
Quando questo succede il personaggio che ne esce è letteralmente un manichino, ovvero agito da mani altrui. E che c'è di male in questo? Niente, se non sei interessato a scrivere narrativa, tutto se vuoi provare a metterti in gioco come scrittore. In realtà credo che il primo caso stia anche ad indicare che, nella vita reale, lo scrittore è solito tenere sotto controllo le situazioni e le persone. Ma questo è un altro discorso, che esula dal mio scopo primario.

Ricorda: non raccontare chi sei, fai vedere quello che fai, che traslitterato in narrativa è: non dirmi chi è il tuo personaggio, fammi vedere quello che fa.
Lo scrittore - o scrittrice - deve imparare a raccontare ma non a raccontarsela. Impresa tutt'altro che facile. Un personaggio va letteralmente creato e poi lasciato libero. Ripeto, LIBERO. Libero significa che è il personaggio a decidere per sé, anche se tu non sei d'accordo. Questo significa che... NON DEVI GIUDICARLO.

L'esempio che mi piace portare è quello dello scrittore che crea un personaggio che è un assassino. Come sapete il mondo è pieno di scrittori di gialli o di polizieschi ma non mi risulta che questi scrittori siano anche assassini nella vita reale. E non mi viene neanche in mente di giudicare Aghata Christie o Andrea Camilleri in base ai loro personaggi. E ovviamente neanche a te. Per metterti alla prova potresti provare a creare un personaggio che ti disgusta, che so, una prostituta, un narcisista, un ladro, un mafioso. Una volta ho letto un breve romanzo di Manuel Vazquez Montalbán scritto in prima persona; alla fine si capisce che l'assassino è esattamente la voce narrante - il protagonista. 
Non giudicare mai il tuo personaggio e lasciagli libertà. Fatti dire da lui o lei chi è, cosa vuole e cosa sente, non dirglielo tu.

Ho notato che chi fatica a creare il personaggio, fatica anche a vederne i dettagli. Parla per grandi linee, esprimendo concetti astratti... che nella narrativa non vanno per niente bene perché - magari - la tua idea di TIMIDO differisce dalla mia, per cui crei un personaggio che descrivi come timido, e poi lo fai agire e a me non sembra per niente timido.
E' importante, per cui, vedere il personaggio e il suo ambiente nel dettaglio. Una volta che lo vedi, fatti condurre da lui a visitare la sua casa, il suo ambiente di lavoro. Vedere gli ambienti (bagno, soggiorno, vestiti...) nel dettaglio è scendere con i piedi per terra e dare veramente vita ad un personaggio. Il personaggio ha una cicatrice?? Bene. Ma dove? quanto è lunga?? di che colore è? ne ha più di una? Bene, dove le ha? gli procurano dolore? ogni tanto le accarezza? fa finta di non vederle? distoglie gli occhi quando è davanti allo specchio? Dettagli, non idee generali!
Non è necessario poi dettagliare tutto quando scrivi ma tu, scrittore, queste cose le devi vedere. Sempre.
E il personaggio nasce e ti conduce lui attraverso la sua storia.
Ricorda: un personaggio è concreto, mai astratto. Tu sei forse astratto??
Buon lavoro:)
Simona

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