domenica 10 novembre 2013

Lo Scrittore e le reazioni del Lettore


Ciao cara lettrice (o lettore):)
Oggi ti voglio parlare di presunte reazioni del Lettore e di spinta al controllo del suo pensiero da parte dello Scrittore.
Uno degli esercizi che ho inserito per la prima volta nel corso di Scrittura Evolutiva riguarda la stesura di un miniracconto. Che cos'è un miniracconto?
Un miniracconto è una narrazione molto breve, anche di dieci-quindici righe, in cui però è necessario rispettare alcune tappe... Obbliga a eliminare tutto ciò che è superfluo e a scrivere solo ciò che è strettamente necessario.
Durante l'ultimo incontro (il terzo) ho invitato le neo scrittrici a scrivere un miniracconto sulla base di alcune premesse che ti svelerò nei prossimi post. 
Le neo scrittrici hanno impiegato dieci - quindici minuti a redigere il miniracconto per intero, e dopo... ciascuna di loro lo ha letto a voce alta alle altre. Chi si sentiva imbarazzata poteva chiedere ad un'altra scrittrice di leggere in sua vece la sua narrazione.
E' stato bellissimo! Qualche imbarazzo, un respiro profondo e poi via! 
Ognuna si è lanciata e ha letto (o fatto leggere) il suo miniracconto, assistendo alla reazione delle altre. Sembra facile, non lo è.
Per quanto mi riguarda - per la prima volta in vita mia - non mi sono sentita imbarazzata a tagliare, sistemare, spingere verso un nuovo modo di scrivere. In genere non amo dare consigli, anche perché mi dà fastidio riceverli, e invece ieri mi sono sentita a mio agio.
Perché? ma perché finalmente ho visto un mio lato ombra: quello che mi spinge a controllare la reazione degli altri e a influire sulle loro considerazioni e le loro opinioni.
Ora mi spiego meglio. Lo Scrittore ha spesso l'ansia che il Lettore non capisca esattamente quello che lui/lei voglia comunicare. E infatti il Lettore quasi mai interpreta un fatto nello stesso modo in cui lo intende lo Scrittore. E questo dove ci porta?
Lo Scrittore deve liberarsi completamente dalla necessità di controllare la reazione e l'opinione del Lettore. Mi spiego: chi scrive certamente imprime un pensiero e anche un'opinione alla sua trama ma non deve assolutamente pretendere che chi legge colga quello stesso pensiero in quello stesso modo.
Magari lo Scrittore ha un'opinione o un sentire particolare che riguardano una scena, e il Lettore - mentre legge o ripensa - coglie quella stessa scena sotto una prospettiva completamente diversa. Ed è giusto così.
Lo Scrittore deve staccarsi completamente dalla reazione del Lettore, perché questa non lo riguarda per niente. Una volta ho sentito dire da un antico saggio Maya che What others think  of you is nothing of your businness, ovvero che quello che gli altri pensano di te non ti riguarda per niente.
Bene, e questo dove ci porta?
E' bellissimo, perché questo ci porta a lasciare andare la pretesa di controllare gli altri e il loro pensiero!
E' difficile, certamente, ma è una tappa necessaria nell'evoluzione personale. 
Ognuno scrive in base a quello che è, ognuno legge in base a quello che è.
Devi rinunciare alla pretesa - umana - di controllare il pensiero e le emozioni degli altri.
E sì, per farlo ti devi fidare della vita! Accada quello che accada, va tutto bene...
Questo scritto sta innescando dentro di te delle riflessioni?? Ogni riflessione è appropriata e la benvenuta. Lascia pure dei commenti a questo post.
Un abbraccio,
Simona

1 commento:

  1. Uhm, lasciare andare. Che gli altri pensino quello che vogliono. Interessante

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