giovedì 24 ottobre 2013

Elogio all'Imperfezione

Accettare di essere imperfetti... è uno dei grandi obbiettivi del seminario Narrare per Amarsi.
Ho spesso parlato del Giudizio, e di come questo blocchi, istantaneamente e a volte irreversibilmente, l'espressione creativa.
Il Giudizio è esterno e mentale, l'espressione creativa è interna e viscerale. 
I movimenti, le spinte, sono opposti: l'espressione creativa ha spinta centrifuga (tende ad espandersi) il giudizio ha spinta centripeta (tende a contenere).
Guardate bene questa immagine.
L'Espressione creativa è all'interno della circonferenza interna piccola, il Giudizio è invece esterno alla piccola circonferenza e interno alla circonferenza grande. Il Giudizio ne ha per tutti e tutto, non guarda in faccia a nessuno. E se qualcuno riesce ad uscire dalla cerchia interna rispettando completamente le opinioni del Giudizio, esce con l'ego gonfiato.  Visto che sono bravissimo? Io ci sono riuscito e tu no. E senza accorgersene si ritrova ancora all'interno di un'altra prigione con una circonferenza grande tutta attorno.
Quando si scrive narrativa evolutiva-conoscitiva-curativa è necessario esporsi. E sì. Si fa molta fatica perché sicuramente non rispetteremo tutte le aspettative del nostro Giudice Interiore. Da qualche parte lo deluderemo. 
In genere il Giudice Interiore (che in realtà è la somma delle voci esterne alla nostra anima, la nostra natura meno vera) vuole controllare tutto. Ha paura che, esponendosi alle freddi correnti esterne, l'anima soffra troppo perché - è inevitabile - non troverà solo braccia aperte.
E' per quello che all'inizio fa bene scrivere ed esporsi nel piccolo gruppo. Si esce poco per volta e si impara a ricevere sostegno e critiche costruttive. 
Nella realtà non c'è niente di sbagliato, c'è solo qualcosa che può essere raffinato. 
Stavo guardando la copertina del mio libro Istria, Rugby e Baci che ho fatto io. Non sono una tipografa e non mi intendo di grafica, per cui la copertina non è perfetta. Ha delle sbavature e qualche piccola imperfezione nei caratteri. Il Giudizio, la cui voce sento, potrebbe bloccarmi, perché mi dice Lo vedi? Hai fatto del tuo meglio ma il risultato finale non è perfetto. Oppure, ma chi ti credi di essere scavalcando a pié pari gli editori?
Eppure la mia parte più interna è fierissima e felicissima. E sì, vede che il prodotto non è perfetto, ma vede anche un romanzo completamente auto-prodotto, creato, e scritto interamente da lei senza spendere una lira (o un euro). Addirittura ci sto già guadagnando. Tutto questo percorso di auto-produzione mi ha già insegnato tantissimo, e le imperfezioni ancora di più.
Appena inizierete a scrivere vi dovete isolare completamente dal Giudizio... Non smetterò mai di dirlo. Non dovete mai scrivere cercando di far contento qualcuno, non dovete mostrarvi belli. Trattenetevi dalla tentazione di voler fare bella figura. Escludete il mondo esterno, completamente.
Se non lo escludete vedrete subito ripercussioni sul personaggio e la storia che sembreranno finti e saccenti.
Questa è la parte più difficile in assoluto. Il resto sono solo tecnicismi...
Dovete avere la sensazione di esporre la vostra carne viva al sole...
Queste lezioni le ho imparate in prima persona, raccontandomela, e creando manichini, finché ho imparato ad uscire allo scoperto (dalla circonferenza piccola alla grande):) 
Un Abbraccio,
Simona

1 commento:

  1. Bellissimo... E' una bellissima forma di lavoro su di sé

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